Una mostra di solito e offerta a quanti sono appassionati d’arte, e un fatto, diciamo, di cultura. Invece Mimmo Sarchiapone ritorna ai luoghi della sua origine dopo esserne stato lontano molti anni; ecco il motivo più vero di questa mostra personale, che ha allestita per iniziare un affettuoso discorso, valendosi delle immagini che cosi diventano il tramite dell’incontro, del ritrovare gli amici che hanno spartito con lui gli anni di ragazzo, quelli della prima giovinezza, quando in ognuno di loro diventava sempre più necessaria la speranza di costruirsi una dignitosa vita.
E adesso nel rivedersi viene spontanea la domanda: Come stai, tutto bene?
Parole che vogliono significare una compartecipazione alla felicita, e anche alla tristezza di ciascuno, per diventare racconto delle proprie esistenze lungo strade diverse dove l’impegno, la fatica, le pene e le soddisfazioni, sono state inseparabili compagne quotidiane, nella afflizione e nell’allegria. Mimmo e venuto con questa intenzione, sentendo in se il bisogno di “ritornare a casa” almeno per un po’ di tempo, per riascoltare le voci degli amici, per vedere i loro volti non più di ragazzi, sui quali le vicende della vita e il tempo hanno lasciato segni indelebili.
E ritornato per guardare ancora le lontane montagne d’Abruzzo sfrangiate dal sole, e quando sono rinchiuse nel buio e nel silenzio della notte.
E ritornato con un “messaggio d’amicizia”, volendo percorrere le strade della sua città insieme ai suoi compaesani, per un attimo scanzonati e vocianti come “a quel tempo”, sapendo di essere accolto festosamente e con affetto.
Bologna, 14 Ottobre 1985 (Presentazione in Catalogo Mostra Galleria “Carducci”, Pescara 1985)